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2018

Unit hacklab in collaborazione con Trammenti porta all'hackmeeting un talk su La questione social.

Partiamo da un'elaborazione politico-sociale per arrivare a quella tecnica, e non è detto che la si risolva.

Questo evento preparatorio, o warm up, serve a scaldarci e accordarci per logistica e viaggio.

Lista warm up


14 giugno alle 21 a Unit hacklab

Primo incontro: Politica e sociale prima della tecnica

29 giugno alle 22 a Unit hacklab

Secondo incontro: sperimentazione tecnica

Unit hacklab a Milano, presso Macao viale molise 68, l'hacklab è al primo piano dove c'è la luce blu.


Warm Up: "Spazio di comunicazione", collaborazione Unit-Trammenti.

Introduzione

In questi anni abbiamo vissuto un fenomeno di forte divisione e conseguente disagio che hanno portato alla attuale confusione sul tema della comunicazione e della diffusione di informazione su internet. Queste in particolare legate al fatto che molte dinamiche sono cambiate. Se pochi anni fa per collegarsi ad internet occorreva uno sforzo e si parlava di digital divide per indicare il divario tra le persone connesse e quelle no, oggi la connessione alla rete è praticamente forzata (chi ha un telefono intelligente è automaticamente collegato) e forzuta (il canale di comunicazione è stato occupato da un monopolista).

Internet e "le reti" sono diventate di ampio uso ed hanno acquisito, utilitaristicamente, una grande importanza la componente di diffusione sociale e relazioni di potere. Gli strumenti di comunicazione hanno iniziato a sedimentarsi offrendo sempre meno un margine di contatto con altre realtà e possibilità di sviluppo. In particolare la realtà di comunicazione e diffusione delle "controculture" è migrato, da un orizzonte molto ampio con tanti siti modalità di comunicazione, attacchinaggio e in genere "realtà", che offrivano ognuna caratteristiche diverse, come ad esempio indymedia, ad un unico approccio di diffusione di funzionamento (di discutibile successo) che sono i Social. La parte fondamentale è capire che non c'è un unica soluzione, ma tantissime possibili. Di sicuro, quello che c'è non è l'unica cosa possibile ne tanto mento "il migliore dei mondi possibili". Questo fatto è fondamentale, il fatto che sui Social ci siano tutti è un fatto, ma non un bene, bensì un omologazione del pensiero e della modalità espressiva. Ciò che ha successo perché attrae le "masse" non è una conseguenza di una brillante capacità di analisi della società o un rispecchio dei bisogni umani. I bisogni sono perlopiù bisogni creati e "l'attrazione" è una conseguenza principalmente della  massa critica, che consegue a livello strutturale e psicologico. Nella "guerra della comunicazione" non ha "vinto il più bravo", ma solo quello che ha rispettato meglio la sovrastruttura già presente e il più forte in termini di mezzi di produzione.

Questo fenomeno ci ha portato a ragionare su fatto che sarebbe necessario ricreare uno "spazio" di comunicazione di diffusione delle realtà con un approccio critico e politico che abbia un approccio da controcultura, partendo dalle basi stesse della comunicazione dell'identità e di cosa vogliamo. La soluzione non sta in un software o in un nuovoprotocollo, ma bensì nell'analisi e nella critica che faccia sì che sipossa sperimentare in altre direzioni, saranno queste, secondo noi astrutturare un modo diverso di approcciarsi alla comunicazione.

Di cosa parleremo

Si cercherà prima di tutto di analizzare com'è l'informazione e la comunicazione da diversi punti di vista. Su questi punti verranno individuate delle critiche volte a trovare dei punti di cardine su cui sviluppare uno "spazio comune" attraversi cui poter utilizzare e diffondere la tecnologia in maniera critica. Verranno poi date degli spunti tecnici che secondo noi possono essere interessanti.

Scaletta

Descrizione talk

-Se la vicenda di Cambridge analytica ha portato al grande pubblico, compresi gli arborigeni coi quali cerchiamo da sempre di dialogare e di dirci qualcosa, la questione del potere sui cosiddetti social network. Se il gruppo Ippolita ha individuato e indicato anche prima di allora le modalità di funzionamento di Facebook nella pornografia emotiva e nella gamificazione. Se il progetto facebook.tracking.exposed ha tentato di decostruire il funzionamento dell'algoritmo del social monopolista e suggerisce oggi che ognuno abbia il suo proprio algoritmo. Se Unit hacklab con la sua voce collettiva frammentata e traumatizzata si domanda: ma se la piazza diventa centro commerciale che fai? Apri un negozio o gli pianti dentro un casino? Se il gruppo Glep ricorda il sabotaggio come strumento di critica. Se il collettivo Trammenti ricorda che dovremmo ripartire dal concetto di comunità prima della questione tecnica. Se la tendenza di oggi è che la tecnica ci salverà, ma vorremmo partire prima dalle persone e siam qui a domandarci: ma noi cosa vogliamo? Prima di impastarci gioiosamente su identità, delega, autorità, affinità, struttura e responsabilità non possiamo che elencare la scaletta: dopo una breve intro, cominceremo con il resoconto tecnico di alcune pratiche di utilizzo di social network, per arrivare più consapevoli a una desideranda e solo allora si aprirà il *dibattito*.-


Volantino: warm-up2.pdf


2024-11-06 23:21